Le piante producono il loro nutrimento mediante la fotosintesi clorofilliana. L’acqua e i pochi sali minerali assorbiti dall'apparato radicale, costituiscono insieme quella che viene chiamata linfa grezza che, scorrendo all'interno di minuscoli tubicini, risale lungo i rami fino alle foglie. Grazie agli stomi presenti sulle lamini fogliari, queste assorbono l'anidride carbonica presente nell’aria mentre la clorofilla presente nelle foglie stesse, assorbe la luce proveniente dal sole caricandosi di energia. L'energia prodotta, combina l’acqua con l’anidride carbonica, producendo zuccheri ed ossigeno che si disperde nell'aria attraverso gli stomi. Gli zuccheri invece, vanno ad arricchire la linfa grezza, linfa che prende così il nome di linfa elaborata. Oltre alla luce solare, un altro ruolo fondamentale per la fotosintesi clorofilliana è svolto dai pigmenti della pianta. I pigmenti più importanti appartengono alla classe della “Clorofilla A”, altri invece come quelli appartenenti alla classe della “Clorofilla B” e dei Carotenoidi” fanno parte della classe denominata “Pigmenti accessori”. I pigmenti hanno l'importante compito di assorbire lo spettro luminoso, ognuno di loro con una lunghezza d’onda diversa e ben precisa. Come si nota nel disegno che segue, la “Clorofilla A” e la Clorofilla B” (i più importanti per la fotosintesi) raggiungono il loro picco massimo attorno ai 430nm (zona blu) e 660nm (zona rossa) i “Carotenoidi” assorbano invece lunghezze d’onda intermedie. Dopo questa premessa, ci rendiamo conto di quanto veramente sia importante la luce per tutti i vegetali in generale e ovviamente anche per le nostre piante carnivore. Se coltiviamo all'esterno, la natura provvederà di per sè ad una giusta illuminazione si diurna che notturna, ma se utilizziamo terrari e/o growbox, dobbiamo necessariamente utilizzare delle lampade per sostituire la luce naturale. La scelta della lampada è sicuramente subordinata alla specie di piante coltivate nonchè alle dimensione del terrari/growbox. Alcune caratteristiche tecniche delle lampade ci aiuteranno nella loro scelta corretta. Vediamo quindi in dettaglio questi valori.
Temperatura di colore (K°):
I Kelvin sono l'unità di misura utilizzata per descrivere la temperatura di colore della luce emessa da una sorgente
luminosa, come una lampada.
La temperatura di colore non è legata alla temperatura fisica della lampada, ma piuttosto al colore percepito della luce, che può variare dal rosso/arancione caldo al bianco freddo/bluastro. È particolarmente rilevante nella scelta delle lampade per la coltivazione delle piante, incluse le piante carnivore, che hanno esigenze specifiche. Valori di Colore (Kelvin) : < 3000 K: Luce calda, con tonalità gialle o rossastre, simile alla luce del tramonto o di una candela. 4000–5000 K: Luce neutra o naturale, simile alla luce diurna in una giornata nuvolosa. > 6000 K: Luce fredda, con tonalità bianche/bluastre, che imita la luce solare diretta in pieno giorno. Scelta della Lampada: Dobbiamo scegliere lampade con una temperatura di colore di 6500 K per la crescita vegetativa. Per la fioritura, invece, si possono combinare con lampade più calde (3000–4000 K) per aggiungere più luce rossa. La temperatura di colore in Kelvin è quindi uno dei parametri cruciali per scegliere la lampada ideale per la coltivazione delle piante carnivore. Una luce ben bilanciata nei toni blu e rosso, con una temperatura di 5000–6500 K, permette alle piante di replicare le condizioni naturali, stimolando una crescita sana e colori vivaci. Nella tabella che segue sono riportate alcune misure di K° corrispondenti ai colori emessi con quella temperatura.
Lumen (lm):
I lumen sono un'unità di misura che definisce la quantità di luce visibile emessa da una sorgente luminosa.
Nel contesto della coltivazione delle piante carnivore, i lumen sono quindi estremamente rilevanti per determinare la quantità di luce emessa dalle lampade e la sua adeguatezza per i processi vitali delle piante. Ogni lampada emette una quantità di lumen che dipende dalla sua potenza, dal tipo di tecnologia e dall'efficienza del dispositivo. Ad esempio, una lampada a incandescenza da 60W potrebbe emettere circa 800 lumen, mentre una lampada LED da 8W potrebbe emettere la stessa quantità di lumen grazie alla sua maggiore efficienza. Quindi, anche se due lampade possono avere la stessa potenza di watt, quella che emette più lumen fornirà più luce utile per la fotosintesi delle piante. Maggiore è il numero di lumen emessi da una lampada, maggiore sarà quindi la quantità di luce disponibile per le piante. Un alto numero di lumen contribuisce a stimolare una maggiore attività fotosintetica, essenziale per la crescita vigorosa delle piante carnivore, come ad esempio la Dionaea muscipula, le Drosere, le Sarracenie e le Nepenthes, che richiedono un'illuminazione elevata per la fotosintesi. Quando si coltivano piante carnivore in ambienti indoor, la gestione dei lumen diventa quindi estremamente fondamentale, poiché la luce naturale potrebbe non essere sufficiente o non uniforme. Le lampade artificiali, devono perciò essere scelte in base alla loro capacità di emettere una quantità adeguata di lumen per coprire le necessità delle piante. Le esigenze di luce delle piante carnivore variano durante le diverse fasi di crescita, e i lumen sono direttamente legati a queste necessità. Durante la fase di germinazione e accrescimento vegetativo, le piante carnivore richiedono una quantità consistente di luce per sviluppare radici, foglie e trappole. Durante la fase di fioritura, alcune piante potrebbero richiedere una quantità maggiore di luce, ma generalmente con un bilanciamento tra la quantità di luce blu (stimolante per la crescita) e di luce rossa (stimolante per la fioritura). Nella fase vegetativa, le piante carnivore richiedono un'illuminazione con un buon numero di lumen per stimolare la fotosintesi e la crescita sana. Nella fase di fioritura, invece, alcune specie come la Dionaea muscipula, potrebbero beneficiarne di un aumento di lumen. In sintesi, i lumen sono fondamentali nella coltivazione delle piante carnivore poiché indicano la quantità totale recepita dalle piante.
Lux (lx):
Il lux è l'unità di misura dell'intensità luminosa che una superficie riceve da una fonte di luce.
A differenza dei lumen, che misurano la quantità di luce emessa da una sorgente, i lux indicano la quantità di luce che effettivamente raggiunge una determinata superficie (in questo caso, la superficie delle foglie delle piante carnivore). Nella coltivazione delle piante carnivore in ambienti indoor, l' intensità luminosa è cruciale, poiché la quantità di luce che le piante ricevono direttamente influisce sulla loro salute, sul loro metabolismo e sulla loro capacità di effettuare la fotosintesi. Un lux corrisponde a un lumen per metro quadrato (lm/m²). In altre parole, se una lampada emette un flusso luminoso di 100 lumen e tale luce è distribuita uniformemente su un'area di un metro quadrato, l' intensità luminosa sarà di 100 lux. Il lux è indubbiamente un parametro fondamentale per garantire che le piante ricevano l'intensità luminosa giusta per svilupparsi al meglio. Se il livello di lux è troppo basso, la pianta non sarà in grado di produrre abbastanza energia per crescere, mentre livelli troppo elevati possono causare danni da luce intensa, come bruciature sulle foglie. Dobbiamo anche tener conto come il posizionamento della lampada è strettamente legato ai livelli di lux che le piante ricevono. Più vicino la pianta si trova alla fonte luminosa, maggiore sarà l'intensità luminosa che la pianta riceverà, ma bisogna anche considerare la distanza ottimale per evitare danni causati dal calore o da una luce troppo intensa. All'aumentare della distanza dalla lampada, l'intensità luminosa diminuisce in modo esponenziale. Ad esempio, supponiamo di avere una lampada da 100 watt che emette una quantità di luce di 10.000 lumen. Supponiamo anche che se la posizioniamo a 30 cm dalle piante, l'intensità luminosa che queste ricevono sarà di 5.000 lux. Spostata a 60 cm dalle medesime piante, l'intensità luminosa scenderà a 2.500 lux. Quindi, la regolazione della distanza della lampada è cruciale per mantenere livelli ottimali dell'intensità luminosa.
Watt (W)
I watt sono una misura della potenza, ovvero quanta energia elettrica viene consumata da un dispositivo.
Nella scelta di una lampada per la coltivazione di piante carnivore, i watt non indicano direttamente la quantità di luce emessa, ma influenzano il consumo energetico e possono fornire un'idea della potenza richiesta per il funzionamento di una lampada. I watt sono quindi solamente un parametro importante per stimare il costo energetico e l’impatto termico di una lampada, e non sono sono sufficienti da soli per scegliere una lampada ottimale per le coltivazione di piante in generale e nello specifico anche per le piante carnivore. Di quanta luce hanno bisogno le piante carnivore? Di seguito vengono elencati in linea di massima e per la maggior parte delle specie carnivore, i requisiti di illuminazione e la possibilità di utilizzare luci blu e rosse. Le tabelle sono state copiate e tradotte dal sito International Carnivorous Plant Society (ICPS)
Watt (w) e Volt (v):
Il watt è l’unità di misura che esprime la potenza della lampada, mentre i Volt rappresentano la tensione
da applicare alla lampadina per ottenere i watt dichiarati.
Questi due ultimi due valori non incidono sulla scelta delle lampade per quanto riguarda le piante, diciamo che potrebbe interessarci il valore della loro potenza (Watt) per calcolarne il consumo (espresso in euro) che andrà ad incidere sulla nostra bolletta. Esiste una semplice formula matematica che ci viene in aiuto per calcolare il consumo delle lampade... vediamola. Attribuiamo alle seguenti variabili questi valori: A = Watt totale delle lampade B = Ore di accensione giornaliera. C = Numero di giorni per i quali vogliamo calcolare il consumo. D = Costo in euro che la società erogatrice ci addebita per ogni KWh (questo dato lo si può ricavare dal dettaglio della bolletta). La formula per calcolare il costo è (A * B * C) / 1000 * D Facciamo un esempio… installo lampade per un totale di 170 Watt, lasciandole accese per 14 ore al giorno. La società erogatrice di energia elettrica mi addebita mediamente 0,31 euro al KWh. (media tra prezzo feriale F1 0,32 e festivo/notturno F23 0,30). Il costo in un mese (mediamente di 30 giorni) sarà quindi: (170 * 14 * 30) / 1000 * 0.31 = 22,13 euro |